Crema di fave e piselli per l’Antartide
Nei nostri viaggi virtuali con la carovana dell’Abbecedario Culinario Mondiale attraversiamo tutti i continenti della Terra, così siamo approdati anche in Antartide, il continente bianco. La nostra ambasciatrice, e chi poteva esserlo meglio di lei, Brii di Briggishome, ci ha raccontato della vita in Antartide, cosa succede nelle basi scientifiche e soprattutto cosa mangiano di solito i ricercatori che vivono lì. Si, perché questo meraviglioso continente, ma ostile alla presenza umana per le condizioni proibitive del clima, non ha una vera e propria popolazione stabile e dunque non esistono tradizioni o culture da scoprire. Ci sono un numero considerevole di stazioni di ricerca che ospitano circa 4000 persone in estate, quando la temperatura è generalmente sopra lo zero, in inverno quando la temperatura scende a 60-70 gradi sotto lo zero la popolazione si riduce a 1000 individui.
Quindi è facile capire che non esiste un cibo tipico ma una cucina che vede l’utilizzo per lo più di materie prime conservate, in scatola, liofilizzate, congelate, per i fabbisogni di lunghi periodi. In un ambiente così freddo come quello antartico, l’organismo, per mantenere costante la temperatura del corpo, consuma più energia e tale energia viene fornita dal cibo. Così la quantità del cibo consumato è maggiore e molto calorico. Lo chef Francesco Lubelli già operativo alla stazione permanente italiana Mario Zucchelli, ci dice infatti “Dalla cucina passano un po’ tutti, è l’unico svago in Antartide! E dopo che i ricercatori sono stati fuori per ore a temperature estreme, sedersi a tavola davanti ad un buon pranzo è molto più importante di quel che si può pensare”. Durante la sua permanenza Francesco iniziava la mattina molto presto con la preparazione del pane, successivamente si apprestava a offrire la colazione, alle 10 pizza fresca per tutti e poi pranzi molto ricchi con due primi, due secondi e contorni, così da nutrire a dovere il fisico sottosposto a condizioni estreme.
Crema di fave e piselli per l’Antartide

Il mio contributo per l'Abbecedario è una crema di fave, piselli e patate, con pancetta e formaggio. In Antartide, nelle stazioni di ricerca scientifica, gli chef utilizzano per lo più materie prime conservate, in scatola, liofilizzate, congelate, per sopperire meglio ai fabbisogni di lunghi periodi. Ho cercato quindi di creare una ricetta con ingredienti conservati. Considerando la quantità di cibo che è necessario introdurre giornalmente a causa delle condizioni proibitive del clima, la mia crema di verdure probabilmente verrebbe servita come antipasto o come contorno, quando per noi potrebbe essere tranquillamente un piatto unico!
- Prep Time : 10 minutes
- Cook Time : 10 minutes
- Yield : 4 persone
Ingredients
- piselli surgelati - 300 gr
- fave lessate in scatola - 300 gr
- tocchetti di patate congelate - 150 gr
- pancetta affumicata sottovuoto - 50 gr
- formaggio bianco a pasta molle sottovuoto - a piacere
- sale marino alle erbe - 1/2 cucchiaino
- olio extravergine di oliva - 3 cucchiai
Instructions
In una casseruola soffriggere la pancetta (tagliata a fettine sottili) nell'olio, tenere da parte una metà per decorare. Lessare i piselli e le patate, aggiungerli alla pancetta soffritta, unire anche le fave già lessate. Unire mezzo bicchiere d'acqua, il sale alle erbe e ridurre tutto in crema con un frullatore ad immersione. Scaldare per alcuni minuti. Decorare con la pancetta rimasta, fave e piselli interi e formaggio cremoso a piacere.
Dall'idea di Aiù di Trattoria Muvara per l'Abbecedario Culinario Mondiale
Oh..invece io ci andrei subito!
Se poi mi fanno mangiare una crema così buona e coccolosa.. ci vado ancor più volentieri.
Buonissima ( e poi verde come il mio colore preferito!! :D)
Grazie di aver partecipato alla tappa Antarctica.
grazie a te Brii per il bel contributo 😉
Bella!! E buona, in effetti mi me li immagino tutti a tavola al calduccio che si ristorano e fuori -40° e una tormenta!!!
Buona serata!
un piccolo assaggio dei loro pasti super calorici! 😉
Secondo me ti arrivera’ presto un’offerta di lavoro dall’Antartide. Bravissima!
Grazie Simona ma per me lì fa troppo freddo 😉